Immagina una stanza vuota.
Dentro ci sono tutte le parole che non ti hanno detto,
tutti gli abbracci che ti hanno negato,
tutti gli sguardi che ti hanno attraversata senza fermarsi.
Ora entra.
Senza permesso.
Cammina tra le assenze come fossero mobili antichi.
Cammina come se il pavimento ti dovesse delle scuse.
Sfiora le assenze con la punta delle dita, ma non fermarti a raccoglierle.
Al centro della stanza c’è una parola che non ti hanno mai detto.
Prendila.
Non usarla.
Distruggila.
Poi esci.
Non chiudere la porta.
Bruciala.
Che nessuno possa più fingere di non averti vista.
Charlottes_Muse
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