Lyria(nome provvisorio)si svegliò con un sussulto, il fiato spezzato. Il petto le si stringeva, come se qualcuno le avesse tolto l’aria. Stringeva forte il bordo della coperta, le dita piccole e livide dalla tensione.
Si girò di scatto verso il letto accanto. Vuoto.
Un brivido le attraversò la schiena. Kaelan (nome provvisorio) avrebbe dovuto essere lì. Sempre lì. Eppure, il lenzuolo era liscio, freddo sotto le sue mani tremanti.
Dov’era?
Scese dal letto, i piedi nudi affondarono nel legno gelido. La stanza sembrava la stessa di sempre—i giocattoli sparsi sul tappeto, il libro aperto accanto al letto, il mantello piegato sulla sedia. Eppure qualcosa… qualcosa era sbagliato.
La luce della luna filtrava dalla finestra, riflettendosi sul pavimento. Si avvicinò. La finestra era socchiusa. Un filo d’aria le solleticò il collo.
Si portò le mani al braccio, d’istinto. Cercò la cicatrice.
La pelle era liscia. Vuota.
Il suo cuore iniziò a battere più forte, martellando nelle orecchie.
Spalancò la porta della sua stanza e corse lungo il corridoio, scalza, le mani che si aggrappavano ai muri per non perdere l’equilibrio. La casa era immersa in un silenzio soffocante, come se qualcosa avesse spento tutti i suoni.
Arrivò alla stanza dei genitori. Bussò forte.
Nessuna risposta.
Spinse la porta, l'oscurità la accolse. Due sagome immobili nel letto. Dormivano profondamente.
"Mamma? Papà?"
Un sospiro annoiato, un movimento appena percettibile sotto le coperte. Sua madre sbuffò piano, senza aprire gli occhi.
"Kaelan è sparito," bisbigliò.
Silenzio.
Si avvicinò, il respiro tremante. "Kaelan?" ripeté, più forte.
Sua madre si stiracchiò nel sonno. "Chi?"
Sentì la gola chiudersi.
"Kaelan."
Sua madre non rispose. Suo padre continuò a dormire.
Non ricordavano.
Lyria indietreggiò, lo stomaco annodato, un peso insopportabile sulle spalle. Si voltò verso il grande specchio accanto alla finestra. Il suo riflesso le restituì un volto pallido, gli occhi spalancati dal terrore.
Era sola.
Kaelan non era solo sparito. Il mondo stava cercando di dimenticarlo.